martedì 5 maggio 2015

“SVILUPPO TERRITORIALE & FONDI EUROPEI” – Iniziativa del PD di Policoro, sab 2 mag u.s. ore 18:00 in Municipio. - Comunicato Stampa Partito DEMOCRATICO di POLICORO n° 19, lun 4 mag 2015.


Policoro, lun 4 mag 2015

Comunicato Stampa Partito DEMOCRATICO di POLICORO n° 19

“SVILUPPO TERRITORIALE & FONDI EUROPEI” – Iniziativa del PD di Policoro, sab 2 mag u.s. ore 18:00 in Sala Consiliare "Nicola Cav. MONTESANO" Policoro.

Il Partito DEMOCRATICO di POLICORO incassa un successo pieno. L'iniziativa “Sviluppo Terrioriale e Fondi Europei” ha raccolto ampi consensi da parte dei convenuti. Gli interventi puntuali dei relatori, moderati dalla segretaria Adele D'AGOSTINO, hanno chiarito una tematica in larga parte misconosciuta ai non addetti.
Agnese FALIERO, la dirigente Pd che ha voluto l'evento, ha centrato nella sua prolusione il problema: nella programmazione 2007-2014 il 47% delle risorse complessive non sono state utilizzate sui territori, e sono tornate al mittente. Perchè si domanda, e noi con lei?
I problemi che sono emersi nell'utilizzo dei Fondi in Italia e in Basilicata sono riconducibili a poche cause ricorrenti, individuate sia nelle relazioni sia negli interventi dei cittadini: eccessiva burocrazia, scarsa informazione, poca formazione, rara integrazione.
L'esperto di bandi europei ed euro-progettazione dott. Salvatore INFANTINO chiarisce: il sistema Paese dovrebbe innanzitutto snellire tempistiche ed eliminare burocrazia, soprattutto quell'insieme di regolamenti labirintici che permangono solo in Italia. Il Fondo di Coesione, infatti, serve a recuperare il gap socio-economico nei territori svantaggiati, ci sono per l'Italia oltre 100 miliardi di Euro, in parte per infrastrutture: “Se non si colgono queste opportunità, è difficile pensare di recuperare il ritardo”. Per la Basilicata è cruciale accedere a questi investimenti, ma è già in ritardo di un anno e mezzo. Il problema è anche la scarsa propensione a fare rete e quindi la ridondanza di molti progetti che ha come risultato l'ulteriore allungamento dei tempi in Commissione.
La scarsa integrazione territoriale e la mancanza di una rete informativa è uno dei nodi messi in risalto anche da Massimo PAOLUCCI, eurodeputato ed estensore del “Vademecum dei Fondi Europei, che parla di “somma di solitudini”. Le competenze rimangono isolate, le idee non trovano sbocco. È necessario unire più centri in piattaforme comuni e integrare le varie linee di finanziamento su territori ampi per produrre meno progetti ma più efficaci. Senza mezzi termini accusa il Sud di non aver investito bene fino ad ora. “Perché qui si fanno i progetti dove ci sono i Fondi” e argomenta che bisogna fare il contrario: i Fondi devono finanziare progetti che risolvano problemi. Altrimenti non sono investimenti ma assistenza.
La nuova programmazione è attenta al futuro di sviluppo che i progetti assicurano, anche sotto l'aspetto della qualità urbana. Come già aveva accennato il consigliere Francesco FORTUNATO, la Commissione valuta il ritorno sul territorio sia sotto l'aspetto economico che di sviluppo sociale, ovvero il “perché” si è deciso di candidare quel progetto, che soluzione rappresenta per il futuro dei cittadini di quel territorio.
M. PAOLUCCI si sofferma anche sul problema dell'informazione, “gigantesco” sostiene, che di fatto impedisce la formazione di sinergie efficaci tra territori e tra settori imprenditoriali.
Informazione legata a doppio filo alla formazione.
Il segretario GD di Policoro Mariano MELE ha messo in luce lo scollamento tra formazione e mondo del lavoro anche in riferimento al progetto Garanzia Giovani, che non sembra voler decollare: l'istruzione italiana non prepara al lavoro, e il progetto non permette una seria analisi dei bisogni formativi delle imprese. Mele addita anche i demoni di burocrazia e scarsa informazione auspicando un più rapido ricambio nelle PA e una maggior attenzione ala formazione tecnico-professionale e al settore agricolo, bisognoso di innovatori.
La mancanza di analisi del reale nei settori di formazione produce sui territori, tra l'altro, l'inadeguatezza delle dirigenze alla euro-progettazione: i bandi sono difficili, la burocrazia strangola, le informazioni stentano, in più molte piccole realtà (sia Comuni che PMI) non trovano le competenze necessarie alla realizzazione del progetto. Molti tra i presenti hanno auspicato per il futuro sportelli a servizio dei cittadini, delle imprese e dei Comuni e formazione, nelle PA e nelle scuole, sulla materia dei Fondi Europei.
Il Circolo PD di Policoro coglie la sfida, informando.
Commenta a chiusura dei lavori Adele D'AGOSTINO: “Dall'incontro di oggi é emerso chiaramente come sia innanzitutto prioritario reperire fondi europei indiretti e diretti; ma soprattutto quanto sia utile la presentazione di progetti strategici ed ambiziosi attraverso la formazione di partnership intersettoriali e territoriali. Forte di tale convinzione, ritengo più che mai imprescindibile che, su temi comuni, Policoro debba mettersi in rete con gli enti locali viciniori e le relative realtà economiche presenti, ed elaborare una proposta progettuale territoriale che possa competere a livello europeo sui temi di sviluppo futuro, quali turismo e agricoltura”.

Circolo e Gruppo Consiliare del Partito DEMOCRATICO di POLICORO

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